Tempo fa mi è stato proposto di scrivere un articolo per Effemeridi, la nuova rivista digitale e cartacea di Inutile concepita come un “atlante dei primi anni 2000”, dove ogni numero va a comporre assieme agli altri un mosaico ideale di ricordi, suggestioni ed eventi legati al primo decennio del nuovo secolo. La mia scelta è ricaduta sull’anno 2004 e su un film a cui sono molto affezionato, Nobody Knows di Hirokazu Koreeda, uscito per l’appunto in quell’anno e ispirato a un tristissimo fatto di cronaca avvenuto a Tokyo nel 1988, quando una madre abbandonò i suoi cinque bambini in un appartamento.
Ne è uscito un pezzo molto diverso dai miei standard, dove lo spunto iniziale è dato da un’esperienza personale risalente all’estate scorsa che mi ha fatto d’istinto riflettere sul senso dell’operazione condotta da Koreeda, un tentativo di restituire sullo schermo le voci e gli sguardi di un’infanzia negletta al netto della retorica e dei facili clamori mediatici. L’articolo comincia così:
Un pomeriggio, in un momento di pausa dalle attività di un centro estivo, un bambino mi ha proposto di giocare a raccontarci a vicenda un segreto.
– Io, – ha bisbigliato al mio orecchio, – una volta ho fatto una mappa.
L’intero articolo è disponibile in formato digitale nell’area riservata ai soci di Inutile. Per chi non fosse socio, ricordo che l’abbonamento annuale costa 10 euro e garantisce l’accesso non solo a tutti i numeri di Effemeridi finora pubblicati, ma anche a numerosi materiali speciali come Solleone (un’antologia di racconti estivi), Nell’acqua o nel secchio (uno speciale con cinque articoli su Roberto Bolaño) e Micronarrativa (il progetto che raccoglie tutte le biografie in 140 caratteri scritte da Andrea Maggiolo).
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La versione cartacea della rivista. |
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Nobody Knows (2004) |