È un destino comune a molti scrittori quello di finire col tempo inquadrati nella memoria collettiva sulla base di un’immagine parziale della loro opera e identità, appiattita talvolta sul ricordo di un singolo titolo (al caso emblematico del Pinocchio di Collodi si potrebbe accostare quello dell’Eco romanziere e del suo bestseller Il nome della rosa); ne sono vittime privilegiate, per quella che può apparire come un’ironia della sorte, scrittori che in vita hanno conosciuto il successo e una rara vena prolifica.