Nel 1928, in una nota di accompagnamento alla prima pubblicazione in volume della commedia Peter Pan (1904) – da cui nel frattempo aveva tratto anche il romanzo Peter and Wendy (1911) –, Barrie confessava in modo ironico ma rivelatore che non ricordava di avere scritto quell’opera. Le avventure di Peter Pan e dei lost boys, in altre parole, dovettero apparirgli già allora, e forse dal primo momento in cui le vide rappresentate sulla scena, come qualcosa di impersonale ed eterno: non il prodotto di una semplice attività compositiva, ma piuttosto il rivelarsi di un’intera mitologia che solo in parte traeva le sue radici dall’immaginazione dell’autore.
25/02/15
Peter Pan. Appunti sulle origini di un mito moderno
Nel 1928, in una nota di accompagnamento alla prima pubblicazione in volume della commedia Peter Pan (1904) – da cui nel frattempo aveva tratto anche il romanzo Peter and Wendy (1911) –, Barrie confessava in modo ironico ma rivelatore che non ricordava di avere scritto quell’opera. Le avventure di Peter Pan e dei lost boys, in altre parole, dovettero apparirgli già allora, e forse dal primo momento in cui le vide rappresentate sulla scena, come qualcosa di impersonale ed eterno: non il prodotto di una semplice attività compositiva, ma piuttosto il rivelarsi di un’intera mitologia che solo in parte traeva le sue radici dall’immaginazione dell’autore.
26/10/14
«The boy castaways», il libro “perduto” di J. M. Barrie
Prima di Peter Pan (1904), e ancora prima di The little white bird (1902) – libro tradotto da poco in italiano e in generale quasi dimenticato, se non fosse per i capitoli centrali pubblicati a parte come Peter Pan in Kensington gardens –, le muse infantili di Barrie, vale a dire i fratelli Llewelyn Davies, lo ispirarono a confezionare un curioso volumetto intitolato The boy castaways of Black Lake island (1901).